RICCIO EUROPEO OCCIDENTALE
La specie è ubiquitaria, diffusa dalla pianura alle Alpi. Possiede una dieta onnivora, con prevalenza di insetti . E' di fondamentale importanza per la sopravvivenza della specie la coltivazione delle siepi interpoderali e nelle zone ad agricoltura intensiva la vegetazione delle rive dei fossi e dei canali.
TALPA EUROPEA
E' una specie diffusa su quasi tutto il territorio regionale. Nelle zone agricole spesso può arrecare danni alle coltivazioni , soprattutto agli ortaggi. Non è una specie tutelata dalla Legge 157/92.
MUSTIOLO
E' un mammifero che frequenta preferenzialmente gli incolti, i boschi ma anche orti e Giardini. E' una specie che può risultare particolarmente utile per ridurre l'impiego di insetticidi ed antiparassitari mantenendo e conservando siepi ed altri elementi ecotonali.
CONIGLIO SELVATICO
Il coniglio selvatico è stato immesso nel passato in diverse riserve di caccia, provocando una espansione nei territori limitrofi.
Attivo tutto l'anno, il coniglio selvatico è una specie gregaria, vive in gruppi familiari comprendenti fino a 25-30 individui. L'attività è crepuscolare e notturna, solo parzialmente diurna. Predilige le zone di confine dei boschi e delle macchie scavando lunghe e intricate gallerie nel sottosuolo. Nella stessa tana, munita di diverse entrate/uscite, abitano 10-15 conigli (ma non raramente il loro numero può raggiungere e superare il centinaio). Rimane quasi sempre in prossimità della tana . In caso di pericolo, fugge a piccoli balzi guizzano e zig-zagando molto velocemente (fino a 38 km/h), fino a raggiungere la tana sotterranea.
LEPRE COMUNE
Animale solitario, è diffuso nei terreni scoperti più meno coltivati (prati, pascoli, erbai, vigne, campi a cereali ecc.) intercalati con siepi o boschetti; è attivo al crepuscolo e durante la notte. Le popolazioni italiane di lepri, un tempo differenziate, sono ormai geneticamente inquinate per l'introduzione, attraverso i ripopolamenti venatori, di coppie importate dall'Europa centro-orientale e persino dall'Argentina.
La specie non presenta particolari problemi di conservazione anche se l'assenza di programmazione della attività venatoria ha portato ad un forte depauperamento delle popolazioni.